La vita è dinamica.
I nostri pensieri ed azioni si basano spesso su un modelli statici.
La vita tuttavia è un continuo processo che non conosce giusto o sbagliato, ma riconosce invece l’evoluzione del momento.
Equilibrio è sinonimo di totale espressione di libertà, se consideriamo che continuamente intervengono nuovi elementi, nuove realtà, che plasmano, cambiano e sostituiscono un bisogno o una scelta attuale.
Lo stesso principio vale per il nostro equilibrio fisico, il quale ci permette di mantenerci eretti, di sfruttare la forza di gravità, e di spostarci nello spazio.
Il nostro modo di camminare è una delle realtà del nostro organismo tra le meno conosciute .
Sappiamo come camminiamo o come ci muoviamo?
Se scelgo di montare a cavallo, non posso far altro che portare con me il mio corpo, metterlo in sella, e quindi provare a far capire al cavallo che cosa voglio da lui.
Ma chi muove chi, e come?
Il seminario ci aiuta a capire in che modo agisce il nostro corpo in movimento e di conseguenza come trasmettere al cavallo le nostre intenzioni.
Per comunicare con il cavallo, impariamo ad usare al meglio il mezzo più efficace che abbiamo, il nostro corpo, o meglio il nostro scheletro .
Ampliare la nostra conoscenza di base sulle funzioni del nostro corpo, delle articolazioni più importanti, ci permette di diventare padroni di noi stessi e delle nostre azioni.
Tutto questo ci mette in grado di percepire il messaggio del nostro corpo in movimento, permettendo di riequilibrarci in ogni momento, rispetto alle nostre necessità, ma sopratutto alle necessità del nostro cavallo.
Iniziamo ad ascoltare anche il nostro cavallo, a percepire le sue esigenze, questo ci consente di rispondere senza equivoci ed in equilibrio, facendo in modo quindi che il cavallo stesso possa muoversi accettando le nostre richieste (aiuti), in totale libertà bio dinamica scheletrica.
La comunicazione con il cavallo non è più basata sulla forza muscolare o su un controllo mentale umano, ma esclusivamente tramite l’intelligenza neuro scheletrica organica.
Diventiamo così un vero binomio, in grado di esprimersi in totale armonia , leggerezza ed eleganza.
Il cavallo rimane sereno ed allo stesso tempo potente, mantenendo la sua salute fisica e psichica, anzi migliorandola in assoluto.
Offro un metodo moderno abbinato alle leggi dell’equitazione classica.
Il lavoro pratico si svolge sia a terra sia a cavallo, processi del Metodo Feldenkrais ®.
La base teorica rispetta la “Scala dell’addestramento” (FEI) che garantisce un’equitazione sana, corretta e in pieno rispetto per il cavallo, ma soltanto sè il cavaliere impara la bio-dinamicità applicata.

I muscoli sanno fare solo un movimento, contrarsi. Non sanno allungarsi se non con l’influsso di forze estreme ( iper flessione).
I muscoli lavorano su richiesta di un sistema infinitamente più intelligente del muscolo stesso – il sistema neuro- scheletrico.
La muscolatura non può essere attivata direttamente , in quanto non è in grado di agire come un quadro d’insieme, ma soltanto singolarmente.
(Prova soltanto ad influenzare in modo cosciente ogni singolo muscolo, che sia nostro o del cavallo, per eseguire una volta di 6 metri).
Questo accade automaticamente, e ciò che è automatico non può essere influenzato.
Ciò che fa stare eretti sia l’uomo che il cavallo, deriva dall’evoluzione dell’apparato scheletrico, dall’orientamento che le nostre ossa assumono tra di loro rispetto alla forza di gravità.
La capacità di muoversi nello spazio, sottoposti forza di gravità, è frutto dell’evoluzione scheletrica e non muscolare.
Il muscolo assume solo una funzione di servizio rispetto a tale organizzazione consapevole e superiore.
Se vogliamo allenare correttamente il cavallo, conviene liberarsi della vecchia convinzione di far lavorare la muscolatura in maniera ripetitiva, e cominciare invece ad influenzare consapevolmente l’organizzazione ossea/articolare, sede dell’apprendimento del movimento.
Con il metodo Feldenkrais ®, riusciamo a diventare consapevoli della nostra dinamicità scheletrica, ed allo stesso tempo impariamo a sentire quella del cavallo.
In tal modo possiamo influenzare direttamente fino al dettaglio, (differenziazione), il movimento del cavallo.
Il cavaliere non ha più bisogno di forza o di stereotipe ripetizioni per allenare il cavallo, per questo motivo il rischio di danneggiarne la muscolatura, i tendini ed i legamenti si minimizza.
Attraverso l’acquisizione della consapevolezza scheletrica, si riduce la muscolatura parassitaria sia del cavallo che del cavaliere.
Il movimento diventa più fluido, libero, elegante ed allo steso tempo potente.
Il tono muscolare diventa più neutrale e di conseguenza privo di tensioni e dolori.
Ogni muscolo può quindi svolgere il lavoro più idoneo alla sua dimensione diametrale, consentendoci di ottenere un “auto-portamento ed un coordinamento assoluti.